Il Minimum Viable Product (MVP) è una strategia impiegata soprattutto in Lean Startup per lo sviluppo di prodotti a budget ridotti. Tuttavia riteniamo che anche le grandi aziende possano trarre vantaggio da questo processo, sotto diversi aspetti che vi illustreremo.
Se si vuole esplorare un nuovo mercato competitivo, una nuova categoria di prodotti, e si desidera testare il prodotto prima del lancio, il Minimum Viable Product permette di farlo con un investimento minimo, riducendo i rischi. Indicato per budget ridotti e per un alto rischio di investimento, con il MVP si riescono a testare le caratteristiche funzionali reali minime del prodotto e la sua fattibilità.
Pensiamo al Minimum Viable Product come a un prodotto reale ma basic, soprattutto funzionale, che permette di ricevere in un determinato periodo di tempo un feedback dal pubblico in target, in modo che sia il mercato stesso a validarne la funzionalità.
Questo permette non solo di accelerare la fase di apprendimento del prodotto in merito a ciò che il cliente desidera, ma anche di risparmiare tempo e risorse in tutte le fasi del progetto: dallo sviluppo delle funzionalità minime del prodotto prima del lancio, allo sviluppo del prodotto finale completo, velocizzandone di conseguenza anche il suo arrivo nel mercato.
Il Minimum Viable Product (MVP) mette l’utente al centro del processo di progettazione, garantendo all’impresa e agli investitori preziosi informazioni di utilizzo per migliorare il prodotto, senza dover utilizzare enormi risorse nel suo sviluppo completo.
L’obiettivo è stabilire se è bene investire o meno nello sviluppo del prodotto realizzato, rassicurando investitori, aziende e team.
All’interno del nostro processo di progettazione, proponiamo e suggeriamo a startup e imprese l’impiego di una strategia MVP, realizzando in sede il prodotto minimo da testare sul mercato, anche attraverso la strumentazione di stampa 3D di cui disponiamo.
Esempio di un reale MVP, recentemente realizzato da ZAAFDesign